Nulla di più grande
Dalla veglia al sonno, dal coma al sogno. Il segreto della coscienza e la sua misura
Adesso avete le vertigini; vertigini più forti di quelle che avete provato quando da bambini, prima di addormentarvi, pensavate, con tutta l’intensità di cui eravate capaci, all’infinità del cielo e al numero delle stelle. Forse, più forti di quelle che hanno ubriacato gli astronauti nell’istante in cui hanno visto tramontare il nostro piccolo pianeta dietro la luna. Fermarsi a soppesare il cervello in una mano è un’esperienza dirompente che dissolve, in un istante, il peso delle consuetudini, delle posizioni filosofiche, delle definizioni e delle trappole logiche che ci allontanano dal mistero della coscienza. Una domanda, urgente e semplice, sembra venire direttamente dai sensi, dai nervi della mano che soppesa: che cos’ha di diverso, di speciale, questo oggetto?
Siamo arrivati a vedere stelle lontanissime, ma non abbiamo ancora un metodo affidabile per vedere dove brilla la luce della coscienza nel mondo intorno a noi. Perché la coscienza sparisce quando ci addormentiamo per poi ricomparire nel buio della notte, più vivida che mai, durante un sogno? è cosciente un uomo che esce dal coma, ma rimane immobile e muto per mesi o anni? Lo è un pappagallo che parla? O un delfino che gioca? Questi quesiti, così concreti e così urgenti, rimangono ancora irrisolti ed evidenziano un problema generale che ha implicazioni esistenziali e filosofiche: nonostante gli straordinari successi delle neuroscienze, non abbiamo ancora idea di quale sia l’ingrediente misterioso che fa la differenza tra la materia incosciente e quella cosciente.
A questa domanda fondamentale, Marcello Massimini e Giulio Tononi hanno cercato di dare una risposta teorica e pratica insieme. Il principio che li guida, la teoria dell’Informazione Integrata, suggerisce che dentro il cervello c’è davvero qualcosa di speciale, qualcosa che è molto difficile trovare altrove. Ma per dimostrarlo ci vuole una misura empirica. Anche questa teoria, come quella eliocentrica di Copernico, ha bisogno del suo cannocchiale: una sonda magnetica che invia impulsi nel cervello per misurarne la complessità.
Forti di questi strumenti, i due scienziati ci guidano in un’appassionante esplorazione alla ricerca dei confini della coscienza – tra cervello e cervelletto, veglia e sonno, anestesia, sogno, coma, super-calcolatori, polipi, delfini e molto altro. Se la teoria è corretta e le misure non la falsificheranno, questa spedizione potrebbe avere un esito stupefacente: una seconda rivoluzione copernicana che ci riporterà, naturalmente, al centro dell’universo.