Nanni Moretti
Lo smarrimento del presente
Nanni Moretti è l'autore italiano che più di altri ha saputo leggere il presente, riconsegnare i sentimenti, percepirne gli smarrimenti, rappresentarne le fratture. Da “Io sono un autarchico” a “Mia madre”, nel cinema di Moretti è in gioco una radicale crisi della presenza del soggetto al mondo, che prende le forme della nevrosi e dello spaesamento, e che trova copertura nella costruzione di maschere comiche, esagerate, idiosincratiche, sempre comunque capaci di cogliere profonde verità. È un intreccio di dramma e grottesco, di dolore e gioia, dove si condensano i caratteri di un cinema che ha saputo raccontare come nessun altro lo stato di crisi di un soggetto, di una nazione, di un'epoca. Il saggio di Roberto De Gaetano entra nel corpo vivo del cinema di Moretti, misurando tutta l’incandescenza del suo rapporto con l'attualità italiana (sociale e politica), e con un presente inquieto, irrisolto, molte volte doloroso, spesso comico.