Le Origini dell'Ideologia fascista (1918-1925)
La nuova edizione delle "Origini dell'ideologia fascista" - frutto di un approfondito lavoro di riscrittura - è aperta da un'ampia introduzione che fa il punto sulla ricezione di questo pionieristico volume nella cultura storiografica italiana e che propone una nuova interpretazione generale del fascismo come manifestazione di una "modernità totalitaria". Basando la propria indagine su una capillare ricognizione della pubblicistica dell'epoca, Gentile mette in luce il complesso di credenze, miti, programmi in cui l'ideologia fascista trova espressione: l'evoluzione delle posizioni politiche di Mussolini (dal socialismo all'interventismo), i miti del dopoguerra (dalla paura del "nemico interno" alle mitologie combattentistiche), l'antibolscevismo, il nazionalismo, la rivolta contro il mondo moderno, la centralità dello Stato. Il fascismo, conclude l'autore, fu un movimento che mirò a una rivoluzione politica e culturale, il cui fine era la costruzione di un'organizzazione inedita della società civile e del sistema politico fondata sul primato della politica e sulla subordinazione del privato al pubblico. In altri termini, l'ideologia fascista fu "la più completa razionalizzazione dello Stato totalitario".
Emilio Gentile insegna Storia dei partiti e dei movimenti politici nella Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni: "La voce e l'età giolittiana" (PAN, 1972); "Il mito dello Stato nuovo dall'antigiolittismo al fascismo" (1982), "Storia del partito fascista 1919-1922" (1989), "Il culto del littorio" (1993), usciti da Laterza, "La via italiana al totalitarismo" (NIS, 1995) e, con il Mulino, "L'Italia giolittiana" (1990).