Del sentire cattolico
Mario Perniola, filosofo dell'estetica molto noto in Italia e all'estero, si è concesso un libro in cui una volta tanto il filosofo cede il passo all'uomo di cultura che riflette e si interroga sulla condizione di chi ha un sentimento religioso ma vive lontano dalle istituzioni ecclesiastiche. Nel dibattito più recente sulla religione si fronteggiano costantemente e con posizioni dicotomicamente radicalizzate, cattolici e laici, tertium non datur. Ma come si può definire o collocare chi, pur razionalmente inserito nelle filosofie mondane, si sente erede di un patrimonio culturale e spirituale immenso, come quello cattolico, che risale al medioevo e all'antichità? O chi, pur conciliato con la modernità, fa esperienza di un sentimento religioso? In questo libro Mario Perniola si rifà a una tradizione del pensiero cattolico, poco appariscente ma costante, che privilegia l'esperienza sull'osservanza, l'attenzione nei confronti dell'affettività e della sensibilità, per trovare una dimensione religiosa che risulti meno incompatibile con il mondo attuale, con meno ortodossia e più ecumenismo. L'irrigidimento dogmatico della Chiesa, che ha portato a far coincidere l'essere cattolico con l'adesione a un'ortodossia, non è forse una conseguenza dell'arroventato e avvelenato clima culturale e religioso che il cattolicesimo si è trovato ad affrontare, cioè di quel complesso antiromano, antipapale e anticlericale che ha agitato gli ultimi secoli della storia europea? Giova forse ripartire dal tardo Cinquecento, da un clima culturale che per certi versi ricorda quello attuale - quanto a incredulità verso la trascendenza, tramonto dei valori, espressioni nichiliste - da due grandi pensatori come Guicciardini e Ignazio di Loyola, ignoti l'uno all'altro e tra loro assai diversi, ma con intuizioni ed esperienze affini.
Mario Perniola insegna Estetica nell'Università di Roma Tor Vergata. Per il Mulino ha scritto "L'Estetica del Novecento" (1998). Tra i suoi libri più recenti "Il sex appeal dell'inorganico" (Einaudi, 1998), "L'arte e la sua ombra" (Einaudi, 2000). Dirige la rivista di estetica e di studi culturali "Agalma"