Les écarts du cinéma
Il cinema non esiste forse che sotto la forma di un sistema di scarti tra cose che hanno lo stesso nome senza essere membri di uno stesso corpo. Questo è il luogo fisico caratteristico dello spettacolo delle ombre. E' anche il nome di un'arte costituita come tale dalla passione cinematografica che ha offuscato i confini tra arte e spettacolo. E' stato un tempo l'utopia di una scrittura del movimento, in grado di fondere il lavoro, l'opera d'arte e la vita collettiva. A volte è ancora il sogno sempre deluso di un linguaggio delle immagini.
Jacques Rancière discute alcune forme esemplari di questi scarti: il cinema ricava dalla letteratura le sue storie, eliminando le sue immagini e la sua filosofia. Respinge il teatro al prezzo di realizzare il sogno. Affida il passaggio dell'emozione delle storie al puro piacere dell'interpretazione o esaspera i corpi per mostrarci il pensiero al lavoro. Espone nello stesso tempo tutta la capacità politica e il proprio potere di trasformare gli eventi in fuochi d'artificio o in forme che si dissipano come cerchi sulla superficie dell'acqua.
Jacques Rancière (Algeri, 1940) filosofo francese, è professore emerito all'Università di Paris-VIII. Ha partecipato giovanissimo all'opera di Louis Althusser Leggere «Il Capitale». Si è dedicato soprattutto a ricerche sugli utopisti, i primi movimenti proletari, l'eguaglianza e la rivoluzione e la democrazia in arte e letteratura. Tra le sue opere tradotte in italiano Il maestro ignorante (2009).