Antonio Gramsci
"Chi mi crede un satanasso, chi mi crede quasi santo. Io non voglio fare né il martire né l'eroe. Credo di essere semplicemente un uomo medio, che ha le sue convinzioni profonde e non le baratta per niente al mondo". Fu lo stesso Antonio Gramsci, figura leggendaria per intere generazioni di democratici e antifascisti, a scoraggiare ogni mitografia. Sollecitazione pienamente accolta da Antonio A. Santucci, lo studioso che Eric J. Hobsbawm non esita a definire "il massimo interprete" degli scritti gramsciani insieme al maestro Valentino Gerratana. La conoscenza profonda del pensatore sardo - maturata in decenni di prezioso lavoro filologico - permette a Santucci di tracciarne un ritratto politico e intellettuale a tutto tondo: il giornalista e il promotore del primo gruppo dirigente del partito comunista d'Italia, il teorico della cultura e l'analista della produzione economica, lo storico e il militante dell'Internazionale.
Il volume è tuttora giudicato da Tullio De Mauro "la via migliore per accostarsi all'eredità intellettuale di Gramsci".
Antonio A. Santucci è stato direttore del Centro studi gramsciani e poi professore presso gli Atenei di Sassari, Parma, Napoli e Salerno.