Storia delle prime autostrade italiane (1922-1943)
La storia delle autostrade italiane prende avvio con il progetto della Milano-Laghi, nel 1922, quando cioè il tema dei trasporti su gomma divenne popolare ed entrò prepotentemente nell'agenda politica del paese. Il successo di quella iniziativa fu enorme e non solo entro i confini nazionali: negli anni seguenti, da ogni parte del mondo migliaia di tecnici, amministratori pubblici e giornalisti visitarono le autostrade italiane, celebrandone l'"inventore", l'impresario milanese Piero Puricelli.
Lo sviluppo dell'automobilsimo, i consistenti interessi degli imprenditori edili e le esigenze della propaganda garantirono la riuscita di molte delle iniziative autostradali, fino a che la crisi del 1929 rese evidente la contraddizione tra costi e benefici dei progetti realizzati, portando l'intero comparto al fallimento.
Dopo un fugace tentativo di costruire una rete autostradale europea all'inizio degli anni Trenta, l'esempio italiano fu seguito, con bel altre risorse e ben altra determinazione, dalla Germania di Hitler, che con le sue Reichsautobahnen surclassò la tutto sommato modesta e disorganica rete italiana. E' solo nel secondo dopoguerra, in un contesto politico e sociale completamente diverso, che la costruzione del sistema autostradale italiano sarebbe ripresa, non senza continuità con i progetti e le idee d'anteguerra.