La via dei conventi

Ante Pavelic e il terrorismo ustascia dal Fascismo alla Guerra Fredda
 

«A volte distinti per nazionalità, a volte mescolati nelle stesse comitive, criminali di guerra tedeschi, austriaci e croati fuggirono tra il 1945 e il 1948 lungo la "via dei conventi" secondo piani prestabiliti dai tre principali artefici dell'esfiltrazione: l'ex colonnello delle SS Walter Rauff, il vescovo austriaco Alois Hudal e monsignor Krunoslav Draganović».

L'organizzazione segreta ustascia, creata nel 1930 da Ante Pavelić, si batteva per l'indipendenza della Croazia dal regno di Jugoslavia. Ben presto, con il sostegno di Mussolini, Pavelić allestì le proprie basi clandestine in Italia e ramificò l'organizzazione in varie parti del mondo. Per un decennio il terrorismo ustascia si manifestò con sanguinosi attentati, come quello di Marsiglia del 1934, che costò la vita ad Alessandro I di Jugoslavia e al ministro degli Esteri francese Louis Barthou. Disgregata la Jugoslavia nel 1941, Hitler e Mussolini affidarono a Pavelić la guida dello Stato fantoccio croato. Il fanatismo confessionale e razzista degli Ustascia divenne terrorismo di Stato e i massacri perpetrati contro Serbi, Ebrei e Rom furono uno dei peggiori crimini del XX secolo. Fuggiti in Italia nel 1945 attraverso la «via dei conventi» e poi emigrati in Argentina, gli Ustascia continuarono a praticare la violenza fino alla morte di Pavelić, avvenuta in Spagna nel 1959, e anche in seguito.
Adriano e Cingolani mettono in luce, sulla base di documenti diplomatici e d'archivio di numerosi Paesi, gli intrecci che l'organizzazione ebbe con i governi che segretamente la sostenevano, tra cui il Fascismo prima ed esponenti del Vaticano poi, e rivelano le radici lontane dei più recenti conflitti in terra balcanica.


 

Autore
Pino Adriano, Giorgio Cingolani
Disciplina
Anno di pubblicazione
2011
Traduzioni
Tradotto in:
English
Con il titolo:
Nationalism and Terror
Editori associati (tassonomia)