Questo libro indaga l’affascinante e documentatissima biografia del musicista del XVII secolo Atto Melani.
Nato nel 1626 a Pistoia da famiglia borghese, da giovinetto Melani fu castrato affinché fosse conservata la sua straordinaria voce di cantante, dopo di che egli salì velocemente tutti i gradi che lo portarono ad assumere l’agognato prestigio in ambito sia artistico che sociale. Le sue lettere pervenuteci non descrivono soltanto la vita musicale di molti dei più rinomati centri europei del tempo, ma rivelano anche il reale contesto di vita del musicista e la vera realtà sociale della musica dell’epoca.
Queste lettere raccontano di come un cantante dovesse intrattenere complicate relazioni personali con mecenati e colleghi, di cosa egli pensasse della propria professione e del ruolo che effettivamente la musica svolgeva nella sua vita. Sia che Atto cantasse, sia che egli facesse da spia presso varie corti, sia che intrattenesse relazioni erotiche, sia che componesse o, addirittura, rinnegasse la musica stessa, la sua vita mostra in modo esemplare come a quei tempi fare musica significasse dover negoziare con e per il potere. Oltre a fornire uno straordinario spaccato del variegato contesto politico e sociale del XVII secolo, Roger Freitas fa luce in modo brillante sui meccanismi culturali in base ai quali la musica assumeva valore, facendo chiarezza su cosa effettivamente, allora, era la musica.