Where China meets India
«Per millenni India e Cina sono state separate da una giungla impenetrabile, da una malaria letale e da spaventosi animali, senza contare l’Himalaya e gli sconfinati deserti dell’altopiano del Tibet. Cina e India si sono dunque sviluppate come due civiltà del tutto distinte, notevolmente diverse per etnie, lingua e costumi. Per raggiungere l’India dalla Cina e viceversa, monaci, missionari, mercanti e diplomatici dovevano viaggiare a dorso di cammello o di cavallo per migliaia di chilometri, attraverso le città-oasi e i deserti dell’Asia centrale e dell’Afghanistan, o sulle navi che solcavano il golfo del Bengala e poi risalivano fino al mar Cinese meridionale lungo lo stretto di Malacca. Gli attuali progetti potrebbero rivoluzionare l’intero quadro. Man mano che il potere economico mondiale si sposta a est, la geografia dell’Asia cambia.».
Il testo è un diario di viaggio che accompagna in una delle più strategiche zone di confine del mondo, quel crocevia asiatico che si sviluppa «nel nord del Myanmar (ex Birmania), verso il sud-ovest della Cina e il nord-est dell’India, […] regioni di una bellezza stupefacente lungo le alture ai piedi dell’Himalaya orientale, dove a pochi passi di distanza convivono smaglianti centri commerciali e tribù montane a malapena sfiorate dalla modernità, e dove s’incontrano la più grande democrazia e il più grande Stato comunista del mondo. Questa è la via secondaria per l’Asia. Si parte da Yangon».
Thant Myint-U propone una brillante narrazione caratterizzata dall’equilibrio tra esplorazione e passaggi storici, in modo da ancorare la storia dell’Asia a quella occidentale.Questo rende il libro appassionante e utile sia per il grande pubblico sia per lo specialista della regione, fornendo contesto, dettagli e aneddoti per capire le dinamiche geopolitiche di una delle aree più rilevanti e influenti per la contemporaneità e per il nostro futuro.