Le Corbusier: Ronchamp
Ritenuto uno dei più rappresentativi capolavori del Novecento architettonico, il santuario di Notre-Dame du Haut a Ronchamp in Francia, quasi al confine con la Germania, è tra le opere più discusse fra gli studiosi di architettura contemporanea. Con Ronchamp, un grande architetto "moderno" pratica il discorso simbolico a tutto tondo nello spazio, nella plasticità, nel colore, nei segni; in quest’opera progetto e ideologia della modernità consistono con forza, ma non sostituiscono né simbolo, né mito, anzi li incorporano e li esaltano. Visitato da turisti di tutti i continenti, oltre che meta di pellegrinaggio, da tempo attendeva una pubblicazione di riferimento nel panorama editoriale italiano e internazionale.
Il presente volume, con una documentazione che si avvale di inediti, permette di far luce sulla genesi del lavoro di Le Corbusier e di chi lo ha accompagnato in una scommessa il cui esito era tutt’altro che scontato. Gli autori entrano appieno nel rapporto tra l’architetto e i committenti – la Commissione d’Arte sacra della Diocesi di Besançon, che aveva fortemente voluto l’intervento di Le Corbusier, tramite due suoi membri, Mathey e Ledeur. Un rapporto che lascia all’architetto la mano completamente libera nell’innovare processi e forme architettoniche e lo impegna a ricostruire, dopo la distruzione bellica, un luogo sacro, già meta di pellegrinaggio. Il volume dipana il tema di come un fondatore del Razionalismo abbia realizzato un’opera da molti ritenuta espressionista. Ancora una volta il seguire le ragioni della committenza – la funzione dell’edificio porta Le Corbusier a operare un’assoluta novità sia rispetto all’abitare privato sia rispetto agli edifici pubblici di carattere civile. Per Ronchamp, ma non solo per essa, nella vastissima letteratura storico critica prodotta dagli anni sessanta del secolo scorso a oggi su Le Corbusier, si registra, accanto al riconoscimento attualmente concorde dei suoi valori d’arte, anche il travaglio di una comprensione in continuo svolgimento e che coincide con l’interpretazione del senso stesso dell’abitare contemporaneo.