Saggio sullo Stato

E' spesso affascinante scoprire la prima opera di un filosofo, quella attraverso la quale si accede al suo pensiero; questo è quanto accade con Saggio sullo Stato (1918) di Giuseppe Capograssi, il filosofo e giurista tra i più decisivi nell'Italia del XX secolo. Tutti i temi essenziali che approfondirà nel corso delle sue opere successive sono già qui presenti: la natura e la fine dello Stato, la questione della crisi moderna dell'individuo, la necessità di mettersi in ascolto dell'esperienza comune e ordinaria, l'affermazione di uguaglianza di tutti gli esseri umani come frutto della "rivoluzione" operata dal cristianesimo.

Il metodo di Capograssi è simile a quello di Giambattista Vico, di cui fornisce qui un'interpretazione molto ricca: come lui è convinto che non si possa considerare le istituzioni attraverso le quali l'umanità cerca di procedere ignorando la genealogia, ovvero fingendo di credere che tutto è cominciato con la considerazione scientifica della realtà. A suo avviso esiste un sapere non critico, ma ugualmente certo, che precede la ricerca filosofica e che non può accontentarsi di ignorarla. Se si vuole chiarire la natura dello Stato, bisogna dunque cominciare davvero dall'inizio: prima di qualsiasi eventualità di considerazione scientifica.

 

 

Autore
Giuseppe Capograssi
Anno di pubblicazione
1918
Traduzioni
Tradotto in:
French
Con il titolo:
Essai sur l'état
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