Scienza della cultura e fenomenologia degli stili
Questo saggio si propone di stabilire un ponte (detto "omologia", secondo un termine proposto da Lucien Goldmann) tra l’ambito dei fatti artistici, ritenuto volubile e soggetto ai capricci tipici anche della moda, e un ambito ben più reputato come quello della cultura materiale, che poi altro non è che la tecnologia adottata da una precisa epoca. A lungo gli operatori del mondo dell’arte sono stati riluttanti ad ammettere un simile rapporto, considerandolo degradante o improprio o vincolante, invece il presente saggio ritiene che tra questi due settori cruciali "il matrimonio s’ha da fare", ma pur sempre, per citare ancora il Manzoni, con molto giudizio, e tutelando anche i buoni diritti dell’autonomia dell’arte, in un’attenta dialettica tra ciò che le appartiene di specifico e ciò che invece la lega all’"altro".
Renato Barilli ha insegnato Fenomenologia degli stili presso il corso DAMS dell’Università di Bologna. I suoi molteplici interessi vanno dall’estetica alla critica letteraria e alla critica d’arte, facendone uno dei massimi protagonisti della cultura italiana dal secondo dopoguerra a oggi. In ambito letterario si ricordano i suoi studi sulla narrativa italiana in età moderna, Svevo, Pirandello, Pascoli, Kafka e Robbe-Grillet. In ambio artistico si segnalano L’arte contemporanea(1984), L’alba del contemporaneo(1995), Maniera moderna e Manierismo(2004) e Storia dell’arte contemporanea in Italia. Da Canova a oggi (2007). E’ organizzatore di numerose mostre sull’arte italiana del XX secolo.