Supremazia e maledizione
Diario filosofico 1973
''Vi sono istanti in cui il nulla delle cose e di noi stessi ci appare con tale lucidità che ci sentiamo animati dallo spirito del Distruttore''. Ma non c'è bisogno (sempre) di guerra, rivolta, rivoluzione. Per Andrea Emo ''basta volgere su tutto i nostri occhi'' per riconoscere come le immagini dell'arte, i teoremi della scienza, i misteri della religione non siano che manifestazioni di tale nulla. Tuttavia, proprio per questo arte, scienza e religione non vanno affatto disprezzate: i simboli di cui rivestono le nostre esistenze portano all'estremo il bisogno di conoscere ciò che è inconoscibile (noi stessi e Dio) e ci fanno intendere come anche Dio possa morire per risorgere. Cristo è davvero la Fenice, il mitico animale che fa il nido nel fuoco che lo distrugge, e tale distruzione è, paradossalmente, anche la nostra unica salvezza. In Supremazia e maledizione Emo dispiega la sua riflessione sull'essere e il nulla, ma senza dimenticare i piccoli piaceri e le minute sofferenze della vita quotidiana, gli amori, gli odi, le paure, i desideri delle donne e degli uomini in carne e ossa che ci stanno intorno.